Vai al contenuto

Agata Giovanna Piccolo

Agata Giovanna, la maggiore dei tre fratelli Piccolo, nasce nel 1891. Particolarmente legata alla madre, Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, trae da lei la passione per la cucina. Ad Agata Giovanna si deve il meraviglioso giardino di Villa Piccolo, che oggi rappresenta uno dei vanti della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella: un parco naturale con una varietà di rari esemplari di piante, provenienti da tutto il mondo. Un trionfo di colori e di profumi, fra gelsomini, ortensie, iris, ninfee, agavi, cycas, rose e altre piante di rara bellezza.

Proprio Agata Giovanna, appassionata di botanica, è la prima a coltivare in Europa la Puya berteroniana, facendone arrivare una pianta dal Brasile e riuscendo a realizzare nel giardino da lei creato un habitat perfetto per la sua coltivazione. E la Puya è oggi presente in Sicilia esclusivamente a Villa Piccolo.

Insieme agli ingressi di paesaggi magistralmente raccontati dal poeta Lucio e alle magiche suggestioni della notte, immortalate nei dipinti di Casimiro, la meravigliosa opera d’arte botanica di Giovanna (così Agata Giovanna viene chiamata abitualmente dai suoi fratelli e dalla madre) completa la visione d’insieme dei tre Piccolo, in un unicum inscindibile. Il giardino diviene, in tal modo, la tela naturale nella quale il tratto dell’artista infonde la propria maestria.

Coltissima, fin da adolescente ama la lettura e oggi la Fondazione custodisce una ricca collezione di riviste d’epoca, a lei appartenute. Iscritta all’Associazione mondiale di floricoltura, parla correntemente tedesco, francese e inglese. Nell’Archivio storico, anche appunti, elenchi, quaderni di scuola dell’infanzia e dell’adolescenza. Agata Giovanna è, inoltre, uno dei soggetti preferiti dei ritratti di Casimiro.

Abbonata a “La cucina italiana”, per gli ospiti di Villa Piana prepara deliziosi ed elaborati piatti ispirati alla tradizione dei “Gattopardi”. Una cucina, la sua, che unisce in un appetitoso cocktail di sapori, eleganti elaborazioni della tradizione siciliana e piatti da cui emerge la forte influenza francese, poiché la bisnonna era vissuta per lungo tempo a Parigi. E così, alle verdure e ai frutti coltivati nelle campagne di famiglia, si associano i paté e i canapè provenienti d’oltralpe. Ricette apprese dalla madre e dai libri di cucina in lingua francese, tuttora custoditi nella biblioteca di Villa Piccolo.

Dopo la morte di Donna Teresa, è Giovanna ad amministrare i beni e i feudi di famiglia. Vive per lo più a Villa Piccolo e nelle sue rare uscite a bordo di una “Lancia Lamda” di colore nero, la gente la nota per la sua bellezza, nonostante la proverbiale riservatezza e timidezza: “La mia compagnia – scrive – sono stati i fiori e la cucina. Poi sono stata sempre ritirata in casa perché timida. Non ho viaggiato: sono stata soltanto a Messina, Capo d’Orlando e Palermo. In famiglia ci siamo occupati di parapsicologia. Mio fratello Casimiro un po’ di più; anch’io, ma poco”.

Dopo la morte di Lucio, d’accordo con Casimiro, anche Agata Giovanna devolve il proprio patrimonio alla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, riconosciuta ente morale nel 1972. Muore due anni dopo, il 14 giugno del 1974 a ottantatre anni.

GLI STUDI BOTANICI

A Giovanna Piccolo di Calanovella si deve la sistemazione del parco di Villa Piccolo e la sua trasformazione in un lussureggiante giardino, arricchito da essenze arboree e piante rare. Fin da giovanissima nutre la propria passione per la botanica che, lungi dall’essere un vezzo snob, è per lei una vera e propria disciplina, che mette in pratica nel grande polmone verde, che circonda la casa dove vive insieme ai fratelli Casimiro e Lucio.

A riprova dell’amore di Agata Giovanna per la natura, restano oggi le testimonianze di chi la conobbe e frequentò la villa.

“Lo straordinario giardino – scrive Camilla Cederna – mi fu mostrato con amore dalla baronessa Giovanna: i tre bersò di glicini diverse; le distese di ortensie; le antiche, meravigliose, rose bianche. Straordinario incontro, straordinaria amicizia continuata anche quando, andando a fare i bagni a Tindari, mi recavo spesso a colazione da loro”.

I suoi studi botanici le fanno intuire come a Villa Piccolo, e più precisamente in certi angoli del giardino, sia possibile coltivare e far crescere alcune specie di piante rare provenienti da diverse aree del pianeta. La più famosa fra queste è, senza dubbio, la Puya berteroniana mez, che fa arrivare dal Sudamerica. È lei la prima in Europa a coltivare, proprio a Villa Piccolo, tale pianta andina, dal bellissimo fiore blu e dalle antere di un intenso color arancio. Pianta, che cresce ancora oggi nel giardino della villa, sul terrazzo naturale che guarda il mar Tirreno e la piana di Capo d’Orlando, e che quando è in fiore richiama appassionati e curiosi, provenienti da ogni parte. La Puya di Villa Piccolo è, infatti, un esemplare unico in Sicilia.

Proprio a questa rara pianta Agata Giovanna, insieme a Virgilio Germanà, dedica la sua unica pubblicazione, intitolata, appunto La “Puya Berteroniana Mez” coltivata in Sicilia. In questo breve volumetto ricorda come il primo a introdurre in Europa la Puya Alpestris sia stato il botanico-collezionista inglese Clarence Elliot al ritorno da una spedizione nel Cile e che nel 1950 il botanico italiano Antonio Raimondi abbia scritto della Puya Raimondii, da lui ritrovata sulle Ande boliviane a fine Ottocento.

Nel dicembre del 1950 e nei mesi di gennaio e febbraio del 1951, a Villa Piccolo vengono piantati in alcuni vasetti diversi semi di Puya Alpestris. Dalle semine nascono alcune piantine e dopo tre trapianti annuali, otto esemplari vengono quindi piantumati nel terreno. Nel maggio del 1962, dopo undici anni dalla semina, avviene la prima, attesa, fioritura, durata circa tre mesi. “Le infiorescenze – scrive ancora Giovanna – hanno offerto una visione meravigliosa per la strana e particolare bellezza dei fiori, dai colori rari e brillanti”.“Visione meravigliosa” che a Villa Piccolo, dopo oltre cinquant’anni da quella prima fioritura, si è conservata inalterata.

PUBBLICAZIONI

  • Giovanna Piccolo di Calanovella, Virgilio Germanà, La “Puya Berteroniana Mez” coltivata in Sicilia, Industria Grafica Nazionale 1963

Tesi di Laurea o Specializzazione sul Giardino di Villa Piccolo e Agata Giovanna

  • Antonella Muscarà, Il giardino di Villa Piccolo a Capo d’Orlando, Tesi di Specializzazione, Università degli studi di Palermo, facoltà di Architettura, Anno Accademico 1997/1998
  • Carmelo Paterniti Barbino, Il ruolo della vegetazione nel giardino storico: Villa piccolo a Capo d’Orlando (Messina), Tesi di Laurea, Università degli studi di Catania, facoltà di Agraria, Anno Accademico 2008/2009

Studi su Agata Giovanna

  • Alberto Samonà, I giardini di Giovanna, spettacolo di narrazione